STRADA MANGIANDO
street food e non solo

Al via il “PESCATORE FEST” all’Isola delleFemmine

Chi conosce il proprio dialetto conosce anche il proprio territorio
perché il dialetto è vita dei popoli. Conoscerne la provenienza e come
si diffonde e come si arriva ad affibbiare i nomi ai luoghi, alle strade e ai
villaggi dove far parte di ognuno di noi. Tutto questo viene associato al
mare che è il fulcro da cui scaturisce la vita produttiva e sociale e il
senso del mantenersi a questo mondo, svolgendo una professione

antica, a volte troppo amata e a volte martoriata da chi non segue le
regole: quella del pescatore.
Così, il “PESCATORE FEST” scalpita per attraccare al Porto di Isola
delle Femmine domani – giovedì 22 dicembre a partire dalle ore
8:30, con il passaggio delle cosiddette “Lancitedde” (imbarcazioni tipiche
di questo mestiere) lungo la banchina dello scalo. Dopo questo
momento suggestivo, si entrerà nel cuore della manifestazione che è
quello di far scendere in campo, alle ore 10, “Mercato e Marinerie del
pescato”, una sorta di vetrina per coloro che solitamente lavorano e
bazzicano solo nei Mercati del Pesce.
Nella parte pomeridiana, ci sarà l’intreccio con la cultura e la tradizione
legate al mare tramite un Workshop su “La lingua del mare e le sue
marinerie” dalle ore 17, alla Biblioteca Comunale di Isola delle Femmine.
L’Amministrazione di Isola delle Femmine raccoglie il testimone
dell’Assessorato regionale alle Attività Produttive e si interfaccia per
l’ideazione dell’evento, così ben articolato, con il Media Partner
“Iocomprosiciliano”, nonché brand di imprenditori, che vuole incoraggiare
e prendere per mano tutte le attività affezionate alla identità siciliana e
determinate a espanderla.
All’interno della fase letteraria è prevista la presentazione del volume
“Nomi, cose, città (e contrade)”, a cura della docente ordinaria di
Linguistica Italiana dell’Università di Palermo Marina Castiglione e
dei dottorandi Marco Fragale e Pier Luigi Josè Mannella e “Il mio
primo Abbecedario Siciliano” dell’esperto di illustrazioni,
promotore dell’identità dei territori e videomaker Roberto Villino.
A partecipare oltre alla rappresentanza accademica coinvolta
nell’organizzazione del libro di linguistica, sono anche il Sindaco di
Isola delle Femmine Orazio Nevoloso, il Referente tavolo regionale
dieta mediterranea Giuseppe Disclafani, il Presidente del Centro di
studi filologici e linguistici siciliani Giovanni Ruffino, i dottorandi in
Studi Umanistici di UniPA Ivana Vermiglio, Marco Fragale, Mario
Chichi e Giulia Tumminello ovvero alcuni degli specialisti che hanno
effettuato la redazione di questi saggi; e ancora l’artefice dell’altro libro
proposto “Il mio Primo Abbecedario Siciliano” e il Fondatore di
“loComproSiciliano”.
L’incontro sarà moderato dall’editore del magazine online “Sicily.eu”
Giovanni Callea.
Il volume “Nomi, cose, città (e contrade)” si basa sulle ricerche
onomastiche in Sicilia, eseguite da trenta studenti di Italianistica

dell’Università degli Studi di Palermo – Younipa di due corsi di laurea
diversi dal 2019 al 2021, poi la sistemazione organizzata della
professoressa Castiglione e dei due dottorandi, fino alla pubblicazione
del 2022.
Tra i trenta c’è Ivana Vermiglio che ci racconta le tre sezioni: “Nomi, cose
e città e contrade” mediante la disciplina Onomastica con una dozzina di
interventi – le “inciurie” dell’entroterra della Sicilia centro – occidentale,
prevalentemente dell’area nissena, agrigentina e palermitana: poi la
“Sezione Cose che indaga con la “Crematonimia” cioè lo studio dei nomi
delle insegne commerciali per esempio una pizzeria di Caltanissetta
(uno dei contributi dei giovani e presa casualmente) per definire il settore
insolito nel suo rapporto con il territorio.
Questa fatica letteraria si inserisce nella collana “Ais per la scuola e il
territorio” che ha il compito di fare parlare dei propri territori attraverso
anche i nomi dei luoghi (Toponomastica) e 14 contributi (si parla per
esempio di Balestrate e Isola delle Femmine) ma anche attraverso
l’Antroponomastica.
Il progetto avviene con il Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliani.
Uscito la scorsa estate, è stato divulgato in altre comunità.
La professoressa Castiglione ha raccolto le tesine e la scrittura migliore
in un anno. Vuole tentare di fare conoscere nei diversi comuni l’identità
dei nomi, soprannomi o cognomi, nomi dello spazio per restituire la carta
d’identità dei territori.
Ha programmato il supporto di alcune pubblicazioni e domani porterà un
volume sui nomi delle barche delle marinerie siciliane. “Lavoriamo con
teorie e metodi per non disperdere la cultura: altrimenti sarebbe un
peccato” – dichiara.
Per quanto riguarda il videomaker Villino si è ispirato per la sua fatica ai
suoi nipoti. Ci voleva un testo scolastico divertente per le elementari. Per
sua natura ama sperimentare e studiare da illustratore autodidatta
occupandosi di illustrazione digitale. Si è divertito nei linguaggi della
comunicazione e ha scoperto la lingua siciliana, un invito alla bellezza
da usare come pilastro della lingua italiana e da fare conoscere ai
bambini.
“Il mio primo abbecedario siciliano” è già in vendita come self publishing
da una settimana. Villino ha fatto riferimento al Nuovo Vocabolario
Siciliano Italiano di Antonino Traina, ha selezionato un dialetto senza le

varianti di ogni singola provincia e ha creato 21 filastrocche, una per
ogni lettera.
Ognuna di queste rievoca un aneddoto che i grandi possono riferire. I
pensieri vengono riprodotti nelle creazioni e la Sicilia si presta
perfettamente per dipingerli, essendo un’isola che ha subito tante
dominazioni con un conseguente e repentino cambiamento della lingua
siciliana.