STRADA MANGIANDO
street food e non solo

Ecco la community della cucina italiana nel mondo

Se il 2020 fosse un piatto? Sarebbe una porzione di penne, rigorosamente lisce e in bianco, quasi a rappresentare la mancanza di colore e la tristezza che richiama il lungo periodo di costrizioni. Ma anche una carbonara con la panna o ancora una pazza pizza hawaiana, quella con l'ananas, ad indicare un immaginario collettivo dove la ricetta tradizionale, quindi la routine quotidiana, viene ufficialmente invasa da ingredienti “poco ortodossi” come succede per questi due piatti che per moltissimi rovinano la resa finale. E' quanto emerge da una indagine di Al.ta Cucina, e-community del food che porta nel mondo la cucina italiana, con oltre 4 milioni di appassionati, che ha fotografato come sia stato vissuto il difficile anno della pandemia davanti ai fornelli. Come mai prima d'ora le persone sono tornate ad apprezzare la cucina fatta in casa, sia come passatempo creativo, sia come comfort food home made per i momenti difficili. 

In particolare risulta che il 77% degli italiani ha cucinato più che in passato, mentre il 53% ha scoperto l'amore per la cucina nell'anno del lockdown. La mediatech company Al.ta Cucina, fondata nel 2018 dai giovani romani Alessandro Tartaglia e Simone Mascagni (che vanta anche una carriera pubblicitaria di successo a Londra), oggi rappresenta una delle più grandi food community sulle maggiori piattaforme social dove protagoniste sono le video ricette. Attualmente con un seguito di oltre 4 milioni di persone e oltre 1 miliardo di visualizzazioni sui suoi canali social grazie alle sue ricette dedicate alle diverse tradizioni del Bel Paese – cercate, consultate e condivise – la community è diventata una sorta di social cross piattaforma per gli appassionati di cucina italiana in tutto il globo, con lo slogan “Italian do eat better”. A partire da queste caratteristiche i canali di Al.ta Cucina sono diventati un'opportunità per le aziende di dialogare con una community verticale. L'indagine di Al.ta Cucina conferma un aspetto ormai noto: nel 2020 gli italiani si sono distinti come un popolo di panificatori. 
Chi si è cimentato per la prima volta ai fornelli nel 2020 ha pensato di iniziare proprio con la preparazione di una pizza, una focaccia o un lievitato. Nell'anno del Covid, insomma, le persone hanno riscoperto di avere un forno nelle proprie cucine. Tra i cibi più cucinati, sul podio troviamo la regina della cucina made in Italy, la pizza, che, insieme ai lievitati di ogni tipo, è stata infornata dal 37% degli intervistati e si erge a vero piatto simbolo del 2020. Seguono dolci (32%) e pasta (25%). Fanalino di coda, ma comunque presenti, i piatti light, tra quelli più cucinati dal 6% degli intervistati, probabilmente preparati da coloro, un 31% di virtuosi, che ha risposto di essere riuscito a rispettare un regime dietetico contro il 69% delle persone che ha totalmente abbandonato sul nascere il tentativo.