Mariana Donnola, allevatrice ed esperta di allevamento rigenerativoMariana, argentina di origine, e Alessandro, italiano, si incontrano in Spagna, dove studiano entrambi. Ingegnere zootecnico lei, gestionale lui. Dopo gli studi si trasferiscono in Argentina, per poi tornare insieme in Italia, dove creano l’azienda La Argentina a Magliano Romano. Qui tutto ruota intorno alla teoria del pascolo razionale, un insieme di tecniche volte a ottenere un migliore impiego delle risorse foraggere dei pascoli e il massimo benessere per gli animali, soprattutto quando sono all’aperto. Nell’azienda non ci sono stalle, mangiatoie, mezzi agricoli; il terreno non è lavorato e non si fa uso di concimi o di prodotti chimici. La biodiversità è particolarmente ricca e variegata e la fauna selvatica convive in armonia con la produzione. Allo stesso modo la flora è rigogliosa e arricchisce la dieta di tutti gli animali al pascolo, mentre da un punto di vista commerciale la scelta è stata quella dell’eticità sociale garantendo ai clienti prodotti sani e rispettosi a prezzi accessibili. Gli animali vivono tutto l’anno in libertà e godono di ambienti naturali che offrono loro un elevatissimo livello di benessere. Marianna Donnola partecipa alla conferenza di venerdì 15 alle 15 Prati e pascoli, perché scompaiono e come salvarli. Samuele Lai, pastoreSamuel Lai, classe 1982, ha lasciato l’esercito dopo 20 anni di servizio e troppe missioni fra Afghanistan e Iraq. Da tempo, insieme alla moglie Manuela coltivavano un sogno: ristrutturare un’antica casa a Gergei, il suo paese natale, nel Sud della Sardegna, e andarci a vivere. Quando si è presentata la necessità di un “piano b”, quella casa ha assunto l’aspetto di un nuovo futuro.
Samuel non proviene da una famiglia di pastori ma Manuela e i suoi genitori conoscono il mestiere, sono allevatori. Così, uniscono le forze e nel 2013 nasce Domu Antiga: non più esclusivamente casa loro, bensì di tutti. Nell’estate del 2022, dal mero studio sulla produzione dei formaggi tipici, Samuel inizia a sperimentare con nuovi sapori e lavorazioni – brie, robiole, stracchini con latte di pecora – per capire a fondo come si comporta il latte, quali gusti si possono ottenere, prediligendo spesso l’uso di un caglio vegetale ottenuto dai pistilli del cardo mariano, pianta indigena del luogo.Samuele Lai parteciperà alla conferenza Cosa vuoi fare da grande? Il pastore! che si terrà lunedì 18 settembre alle 15. Nicolas FloretFondatore e presidente della Comunità Slow Food Fromages naturels de France, Nicolas sta organizzando un tour attraverso la Francia per raggiungere Bra in tempo per Cheese. L’itinerario ideato da Nicolas parte dal Camembert fermier naturale, Presidio Slow Food, diventato un simbolo dell’associazione in Francia e un baluardo contro le tendenze invadenti della pastorizzazione e della grande distribuzione. L’obiettivo è unire gli spiriti dei casari e a coinvolgere maggiormente le giovani generazioni nel sentimento di riprendere queste antiche tradizioni e guardare alle sfide del futuro: dai cambiamenti climatici nella zona di produzione del Camembert alla creazione di nuovi futuri Presìdi Slow Food, dagli impegni per il benessere degli animali all’uso di fermenti naturali. Infine, la cosa più ambiziosa, creare un marchio per tutelare e dimostrare che i produttori di Camembert naturale di fattoria sono davvero diversi dagli altri. Nicolas e la sua carovana sono partiti lunedì 11 settembre e arrivano a Bra in tempo per l’inaugurazione di Cheese, venerdì 15 settembre.Scopri qui il viaggio di Nicholas Claudia Masera, allevatrice, Cascina RoseletoLa famiglia Masera è proprietaria di Cascina Roseleto dal 1965. A partire dal 2010, l’azienda agricola è stata riconvertita da un sistema di zootecnia intensiva al modello estensivo a base di erba e fieno, che riporta le bovine alla loro naturale vocazione di erbivori ruminanti e pascolanti, garantendo a loro miglior salute e longevità, al consumatore prodotti più sani, con elevati valori nutraceutici, risolvendo al contempo ogni problema di impatto ambientale. L’azienda si sviluppa su una superficie di circa 24 ettari interamente coltivati a prato permanente e medicaio consociato. In azienda sono allevate 27 bovine di razza frisona, oltre a 50 galline ovaiole e livornesi libere di razzolare nei prati circostanti. Nel 2013 si ispira al modello del “latte nobile” da fieno per avviare la produzione del suo Lait Real, grazie anche al supporto dell’Università degli Studi di Torino. Gli animali, alimentati direttamente al pascolo, con fieno di diverse erbe e con cereali selezionati, producono latte destinato alla vendita, oppure utilizzato per la produzione di formaggi freschi e stagionati e, soprattutto, per produrre gelati ottenuti anche con pesche, meloni, angurie e fichi, e con le uova prodotti in azienda. La famiglia Masera possiede oggi anche due gelaterie, una a Torino e una a Villastellone (To).Claudia Masera è una delle relatrici della Conferenza I piccoli sotto attacco, sabato 16 settembre alle 15. Ariele Muzzarelli, apicoltriceParte attiva della rete Slow Food e della Comunità Slow Food degli impollinatori metropolitani, Ariele ha 32 anni e fa l’apicoltrice a Torino, dove conduce la sua Apes, una piccola azienda incentrata sulla cura, l’allevamento delle api e la produzione di miele di acacia e castagno. Per cominciare la professione ha seguito corsi di apicoltura e adottato le sue prime 4 famiglie di api. Apes non produce solo miele, ma offre anche laboratori didattici per le scuole e percorsi di avvicinamento all’apicoltura per chiunque mostri interesse. Oggi Ariele vive in armonia con i suoi insetti preferiti. «Le api sono esseri affascinanti, hanno una complessa organizzazione sociale e sono capaci di superare grandi sfide. Sono tenaci e possono sopportare il freddo intenso, il tempo avverso e le minacce umane. A differenza delle api, l’umanità si è dimostrata incapace di vivere e rispettare gli altri esseri viventi». Ariele Muzzarelli partecipa alla Conferenza Prati e pascoli: perché scompaiono e perché salvarli?, in programma venerdì 15 settembre alle 15 presso la Casa della Biodiversità.Leggi qui la sua intervista Miguel Acebes, membro della rete Slow GrainsMiguel Acebes è cresciuto in Spagna, ma passava i tre mesi estivi nella grande casa di Ponzano di Cittaducale (Ri), che oggi ospita Tularù, l’azienda agricola avviata con Alessandra, la sua compagna. Siamo su un altipiano, a circa 850 metri sul livello del mare, tra le valli dei fiumi Salto e Velino. La famiglia di Miguel possedeva circa 60 ettari di terra, divisi tra boschi, pascoli e seminativo. Qui, a distanza di cinque anni, Miguel e Alessandra hanno costruito una vera azienda multifunzionale, la cui sostenibilità economica è garantita dall’insieme di tutte le attività che si fanno a Tularù: l’allevamento di mucche allo stato brado, la coltivazione del grano, la produzione di pane e di altri prodotti da forno, la raccolta e trasformazione di frutti ed erbe spontanee. Senza dimenticare la ristorazione, l’ospitalità, l’organizzazione di eventi culturali accompagnati da pranzi, cene e aperitivi e i campi estivi per i più piccoli.Miguel Acebes partecipa alla Conferenza Prati e pascoli: perché scompaiono e perchè salvarli?, in programma venerdì 15 settembre alle 15 presso la Casa della Biodiversità. Anna Kauber, regista, scrittrice e paesaggista Anna Kauber è nata e vive a Parma. Architetto d’interni, nel 2010 fonda Articoltura – lavoro e arte per l’agricoltura del domani. Si specializza dunque in paesaggio agrario. Nel suo lavoro ha documentato la vita e il lavoro nel mondo rurale, occupandosi in particolare di tematiche sociali e culturali delle comunità. Nel 2014 pubblica il libro Le vie dei campi, che ottiene il premio di letteratura rurale Parole di Terra. Interessata alla relazione tra uomo, terra e cibo, realizza alcuni docufilm come Ciclone Basmati (2012), girato tra Italia e India, sul tema cibo e immigrazione (vincitore del premio speciale Babel Sky TV all’International Migration Art Festival 2012) e la raccolta di videointerviste Ritratti di donna e di terra (2015), in cui racconta la specificità di genere in agricoltura e nella trasformazione dei prodotti della terra. Dal 2015 al 2017 intraprende un viaggio di ricerca con videointerviste alle donne pastore in Italia, a partire dal quale è stato realizzato In questo mondo (2018) vincitore come Miglior documentario italiano al 36° Torino Film Festival.Sabato 16 settembre alle 11.30 Anna interviene nella conferenza Riabitare la montagna. Giannandrea Mencini, autoreScrittore e autore veneziano, si occupa di storia dell’ambiente e del territorio. Si è laureato in Storia indirizzo contemporaneo con una tesi sulla salvaguardia di Venezia e della sua laguna. Autore di Pascoli di carta, Le mani sulla montagna e di Bioavversità, è stato fra i curatori con contributi specialistici del primo Rapporto sullo stato dell’ambiente 2000 della Provincia di Venezia (Provincia di Venezia, 2000) e dello Stato dell’ecosistema lagunare veneziano a cura del Magistrato alle Acque di Venezia (Marsilio, 2010). Ha ricevuto, nel 2013, una menzione speciale nell’ambito della terza edizione del Premio Nazionale di ecologia Verde Ambiente per i suoi scritti sulle tematiche ambientali e di difesa del territorio.Sarà presente alla conferenza I piccoli sotto attacco, sabato 16 settembre alle 15. Roberto Rubino, presidente AnfoscHa diretto per oltre trent’anni il Crea di Bella (Pz), centro dedicato alla ricerca e attività laboratoriali con la presenza di un caseificio didattico, sale degustazioni e un centro di formazione. Si è occupato di sistemi pastorali, in particolare ha studiato la relazione fra erba e qualità del latte e dei formaggi. Ha fondato l’Associazione nazionale formaggi sotto il cielo (Anfosc), di cui è oggi presidente e la rivista bimestrale Caseus. Attualmente è impegnato nella diffusione del Metodo nobile, che ha l’obiettivo di definire una serie di parametri sulla qualità del latte attraverso cui differenziare i prezzi sul mercato. Un metodo che ha ideato e che sta provando a sviluppare in diverse aree del mondo, all’interno del quale vengono presi in considerazione tutti gli aspetti legati alla produzione del formaggio: dall’alimentazione degli animali, al sistema di allevamento, fino alla tecnica e alla stagionatura. Roberto Rubino interviene alla conferenza Qualità del formaggio: quanto conta l’erba?, in programma domenica 17 settembre alle 10.
Leggi qui la sua intervista Patrizia Maggia, direttrice di Fatti ad Arte e presidente dell’Agenzia Lane d’ItaliaNata a Biella, Patrizia Maggia frequenta l’Accademia di Belle Arti di Firenze, per poi dedicarsi allo studio dell’arte calligrafica e della cultura tessile andina, percorsi legati alle sue origini peruviane e cinesi da parte materna. Direttrice della manifestazione Fatti ad Arte, si occupa di promuovere e valorizzare l’Alto Artigianato attraverso percorsi espositivi, convegni e didattica. Nel 2002 fonda e dirige il Centro di Arti Applicate Kandinskij di Biella, poi il Mac – Mestieri d’Arte Contemporanei, importante polo formativo del territorio dedicato alla trasmissione del sapere artigiano. Nel 2014 dà vita al Tavolo Nazionale per l’Artigianato Artistico, formato dai principali enti che in Italia promuovono e valorizzano i mestieri d’arte, tra cui i firmatari della Carta Internazionale dell’Artigianato Artistico. Dal 2019 fa parte della commissione di esperti del premio MAM – Maestro d’Arte e Mestiere promosso dalla Fondazione Cologni. È presidente di Agenzia Lane d’Italia e consulente tessile per progetti di cooperazione internazionale.Sarà presente domenica 17 alle ore 17 alla conferenza Sul filo di lana: da prodotto di scarto a risorsa economica ed ecologica.