STRADA MANGIANDO
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Fungo di Carrubo, il principe della cucina iblea

Con le prime piogge autunnali è tradizione in Siclia andare per campi a raccogliere oltre alle lumache ed ai primi asparagi (i cosiddetti «sparici ri truonu») anche una paerticolarità di funghi molto ricercati che  quelli che nascono sui tronchi degli alberi di carrubo.

Il fungo dell’albero di carrubo, la “funcia di carrua” appunto, è una specialità tutta ragusana. Solo in questo territorio tempestato di alberi di carrubo centenari, si può trovare – sempre più raramente – questo fungo.

Si tratta di una tipologia di fungo particolarmente gustoso e anche appunto  molto raro. Si presenta come una massa informe, compatta, biancastra, che arriva a pesare anche più di 1 Kg. A maturazione (pochi giorni, 2 o 3 dalla comparsa) assume un colore rosalatteo con venature giallognole. Questo fungo – per la sua rarità – non trova grande commercio. Se non ha la fortuna di individuarlo  personalmente, lo si trova in commercio a prezzi decisamente proibitivi. L’esperto intenditore  spesse volte non perde di vista mai il fungo che sta crescendo sotto l’albero, facendo da sentinella per non lasciarselo sfuggire magari ad opera di  qualche cacciatore che si trova a passare da quelle parti. Chi è a conoscenza dei posti in cui la funcia nasce, lo tiene infatti per se, fa la guardia ai primi embroni di carrubo che si sviluppa anche solo in 12 ore, dalla notte alla mattina.

Il gusto di questa tipologia di  fungo è decisamente diverso da quello di tutti gli altri funghi: è più vicino al sapore del filetto di maiale, del quale ha anche la consistenza.

Il nome scientifico di questo fungo è «laetiporus sulphureus». Cresce anche su altri alberi a grande fusto (eucaliptus, ad esempio, o alcune conifere) ma solo quello che cresce sul tronco del carrubo e del mandorlo è commestibile poichè la linfa che scorre in questi alberi è dolciastra.

La raccolta

Nel territorio della provincia di Ragusa il periodo per la sua raccolta va dai primi giorni di agosto e fino a novembre inoltrato. Il fungo cresce su tutte le parti dell’albero dalle radici e fino ai rami alti (si possono trovare funghi anche a diversi metri d’altezza rispetto al fusto principale del tronco).
Per assaporare a pieno il suo gusto deve essere raccolto tenero ma non per questo si devono raccogliere funghi piccolissimi: bisogna lasciarli crescere almeno due giorni e non ci si pentirà.

Alcuni accorgimenti da seguire

Come insegnano i nostri contadini se nei pressi dell’albero di carrubo (a 3-4 metri da esso) cresce un albero d’ulivo, non raccogliete il fungo. La vicinanza dell’apparato radicale dell’ulivo a quello del carrubo, ne contamina in qualche modo la linfa ed il fungo di carrubo presenta una certa tossicità. Non causerà certo la morte per avvelenamento, ma sicuramente seri problemi gastroenterici ed epatici, che tuttavia, si risolveranno nel giro di pochi giorni

In cucina la «morte sua», come insegnano da secoli le nostre massaie, è in umido con cipolla ed estratto concentrato di pomodoro, oppure a spezzatino con aglio, olio, prezzemolo e filetti di pomodoro fresco.