l Rapporto Ismea-Qualivita 2022 sulla Dop economy italiana, descrive un settore in grande crescita che vale 19,1 miliardi di euro e analizza il ritorno economico delle filiere agroalimentari e vitivinicole dei prodotti DOP IGP nelle regioni e nelle province del Paese.
In Sicilia si contano 67 prodotti DOP, IGP e il settore nel suo complesso genera un impatto economico pari a 536 milioni di euro nel 2021 (+3,6% sul 2020) grazie al lavoro di 18.981 operatori, che ne fanno la decima regione in Italia in assoluto per valore delle filiere DOP IGP e la terza del Sud dopo Campania e Puglia. Le prime provincie per impatto economico sono Trapani (251 mln €) e Agrigento (101 mln €), seguite da Palermo (58 mln €), Catania(40 mln €) e Siracusa (34 mln €).
Il comparto vino conta 31 filiere che generano un valore alla produzione di 449 milioni di euro nel 2021, per un +1,8% rispetto al 2020. La regione è 8° in Italia per valore economico generato e il comparto coinvolge 12.574 operatori. Le denominazioni con il maggiore ritorno economico in regione sono il Sicilia DOP e il Terre Siciliane IGP, seguite da Marsala DOP, Pantelleria DOP e Etna DOP.
Il comparto cibo conta 36 filiere che generano un valore alla produzione di 87 milioni di euro nel 2021, per un +13,8% rispetto al 2020. La regione è 10° in Italia per valore economico generato e il comparto coinvolge 6.407 operatori. Le denominazioni che partecipano maggiormente al valore economico in regione sono il Pomodoro di Pachino IGP e l’Arancia Rossa di Sicilia IGP, seguite dall’olio Val di Mazara DOP, il Pistacchio Verde di Bronte DOP, l’olio Sicilia IGP, il Cioccolato di Modica IGP, il Limone di Siracusa IGP e l’Arancia di Ribera DOP.
Simone Scarso