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Le origini della frutta candita siciliana

Vi sono molte ricette che hanno reso la cucina siciliana una delle più apprezzate al mondo, e molte di queste sono dolci. La pasticceria siciliana, infatti, è diventata la passione di molti grazie, soprattutto, al sapiente uso di ingredienti particolari, spesso poveri, impiegati con grande fantasia.

Tra questi, ve ne sono alcuni che sono un po’ in sordina rispetto ad altri. Meno famosi magari, ma che silenziosamente hanno contribuito a rendere deliziose molte delle ricette più amate nel mondo.

Uno di questi è la frutta candita che viene spesso vista come semplice decorazione nella pasticceria siciliana, ma che è a tutti gli effetti un ingrediente dalle origini affascinanti.

Origini storiche di un ingrediente speciale

La storia della frutta candita comincia ad oriente, in particolare in Mesopotamia e in Cina, allo scopo di conservare radici e piante. Anche i romani utilizzavano pratiche simili per conservare il pesce utilizzando il miele, anche se non si può parlare di canditura in quel caso.

La prima apparizione della frutta candita siciliana risale, invece, al periodo barocco, quando sulle ricche tavole del Campidoglio venivano offerti canditi tra i dessert, per onorare la visita dei Medici nel 1513.

A fare da tramite tra l’oriente e l’occidente è stata proprio la nostra Sicilia, storico feudo arabo. Il nome canditi, infatti, ha origine dalla parola araba qandi che indica il succo di canna di zucchero utilizzato dagli antichi per conservare fiori e frutti, al fine di trasformarli in dolci prelibatezze. Da qui è nata il gusto unico delle scorzette d’arancia candite che adornano molti dei nostri dolci tradizionali come dolci impronte della nostra cultura.

frutta candita cannolo

La frutta candita siciliana originale

Candire frutta e fiori è un processo tutt’altro che rapido o semplice, ma necessario anche in epoche non troppo lontane. La canditura consente di mantenere intatta per lunghi periodi la frutta, per cui era l’unico modo per i marinai impegnati in lunghe rotte di mantenere una dieta equilibrata.

Per gli aristocratici erano, all’opposto, una pura velleità scenografica, visto che era possibile creare magnifiche composizioni di varie forme di frutta candita. Dimostrazione ne sono, ad esempio, le già citate scorzette d’arancia candite, con le quali i pasticceri siciliani decorano i dolci più squisiti rendendoli ancor più appetitosi.

Purtroppo, per via della complessità del processo di canditura, molte aziende hanno dovuto cominciare a produrre i canditi in maniera industriale. Ciò ha portato molti consumatori a preferire i dolci tipici senza canditi, come il pandoro o la colomba, proprio perché il gusto originale di queste prelibatezze è andato perduto.

La nostra frutta candita siciliana è completamente artigianale, proprio per preservare quel gusto antico che ha fatto viaggiare attraverso i continenti questa tradizione venuta da lontano.

Cannoli e canditi: combinazioni fantasiose

I nostri cannoli rispettano la tradizione delle ricette con la frutta candita tipiche della nostra terra e ne sono una dimostrazione i nostri Carlo MagnoMarfisia e Gandellino. Tutti e tre sono frutto dell’armonia tra la frutta candita e le nostre granelle, tra tradizione e innovazione.

Come sempre, con i nostri kit è possibile comporre il proprio cannolo con ingredienti freschi e genuini, tra cui ovviamente le nostre granelle a base di arancia e zenzero canditi. Riscopri un classico della pasticceria siciliana attraverso un ingrediente semplice quanto ricco di storia e personalità come l’originale frutta candita!