Ismea stima perdite di quasi 1 miliardo di euro, pari al 65% del fatturato
È di 1 miliardo di euro la perdita stimata per gli agriturismi italiani nel 2020, con un impatto generale su flussi turistici, servizi di ristorazione e, quindi, sull’intera filiera agroalimentare.
Si tratta di una crisi di fatturato senza precedenti per un comparto che nel 2018 aveva raggiunto la cifra record di 13,4 milioni di pernottamenti.
La stima è dell’Ismea che ha calcolato perdite per 970 milioni di euro pari al 65% del fatturato. Il dato è il risultato innanzitutto del tracollo della domanda internazionale, prima voce di fatturato per gli agriturismi con un 59% dei pernottamenti complessivi, che si traduce in mancati incassi stimabili in circa 700 milioni di euro.
A questa componente si aggiunge la caduta della domanda interna a seguito del lockdown, per il quale sono saltati sia il periodo pasquale sia i ponti del 25 aprile e del 1° maggio, con effetti stimabili in una perdita di circa 200 milioni di euro, pari al 40-50% della quota annua derivante da ospiti italiani.
Infine, sempre da un punto di vista della domanda interna, vanno aggiunti altri 70 milioni di mancati incassi derivanti dalla cancellazione delle visite nei 1500 agriturismi che sono anche fattorie didattiche, fruite dai segmenti scuola e famiglia, e concentrate prevalentemente nei mesi di aprile e maggio.