STRADA MANGIANDO
street food e non solo

Mangiare a Salina nell’estate 2020: ristoranti con vista e sapore di mare

L’ISOLA DELL’ARCIPELAGO DELLE EOLIE HA UFFICIALMENTE RIAPERTO AI TURISTI LO SCORSO 25 GIUGNO CON TANTE CONFERME E ALTRETTANTE NOVITÀ. ECCO UN MINI ITINERARIO DELL’ISOLA IN 5 RISTORANTI. MARTINA E LUCA CARUSO (SIGNUM): “RIPARTIAMO DALLE CERTEZZE”.

Non si è mai sentito parlare così tanto italiano di questi tempi a Salina. Nell’isola più verdeggiante delle Eolie, il turismo è sì arrivato, ma con sembianze diverse rispetto agli altri anni: accenti locali si mischiano a quelli del Nord e Centro Italia, con qualche timida incursione francese o tedesca. E l’isola si adatta a questo nuovo turismo di prossimità, senza rinunciare a mostrare il suo volto più accogliente, ma allo stesso tempo selvaggio e senza trucco, che la contraddistingue da sempre rispetto alle altre sue sei sorelle.

La vista sul mare da L'Ariana

La riapertura dell’isola

L’ “apertura ufficiale di Salina” ha una data: lo scorso 25 giugno, quando la maggior parte delle strutture ricettive riunite dal 2008 nell’associazione Salina Isola Verde ha deciso di lasciarsi alle spalle il lockdown e dare il via alla nuova stagione. Una stagione importante a cui non si poteva rinunciare, perché è quella in cui si celebrano i 20 anni dal riconoscimento Unesco a tutto l’arcipelago delle Eolie. A supportare questa riapertura anche Liberty Lines, la compagnia di navigazione che, in partnership con l’associazione, proporrà una tariffazione agevolata sulle proprie linee da settembre per tutto il periodo autunnale, in modo da favorire il prolungamento della stagione turistica. E una volta sbarcati, le proposte culinarie non mancano di certo: tante le novità e importanti le conferme. Tra cui anche un’assenza di peso, quella di Capofaro Locanda&Malvasia della famiglia Tasca d’Almerita, che per la stagione in corso ha deciso di non aprire.

Ecco un giro culinario in 5 ristoranti e 5 tappe, tanti quanti sono i punti strategici da non perdere per una visione a 360 gradi di quest’isola di mare con anima prevalentemente agricola.

Signum, Malfa

Iniziamo da una conferma su tutte: Martina Caruso del ristorante Signum nel comune di Malfa. Poche parole, tanta tecnica e un indiscusso amore per il territorio, la giovane chef lascia il suo “segno” nella memoria di chi, arrivato a Salina, decide di provare la sua cucina.

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foto di Giulia Monteleone

In quest’anno così imprevedibile per tutti, la scelta è stata quella di “ripartire dalle certezze: da dove avevamo lasciato lo scorso anno”, ci dice l’ex allieva della Gambero Rosso Academy e chef donna dell’anno per la Guida Michelin Italia 2019. Il menu, quindi, è quello già rodato, che fa del pesce il re indiscusso della tavola: gambero al Bloody Mary, limone salato e polvere d’albicocche; bagnacauda con ricci di mare crudi; spatola panata al barbecue, mandorle e leche de tigre. Immancabile, in chiusura, l’iconico gelato al cappero della casa.

Gamberi bloody mary di Martina Caruso

Il tutto accompagnato dai prodotti dell’orto Caruso (è Michele, il padre di Martina a curarlo personalmente) e dai vini accuratamente scelti dal fratello Luca, che è anche il direttore della struttura. Sono ben due le cantine del Signum, una vera biblioteca del vino in cui si può trovare di tutto: dai grandi nomi della viticoltura alle piccole chicche da tutta Italia e dal mondo. Per immergersi nell’atmosfera del posto – un tipico giardino mediterraneo, sovrastato da una terrazza di bouganville con vista su Stromboli e Panarea – c’è anche un’ampissima scelta di Malvasia (secca e dolce): farsi consigliare dallo stesso Luca o dalla sommelier Giada. Il resto della brigata è composto da 10 ragazzi, tutti giovanissimi, quasi tutti dell’isola e soprattutto “tutti riconfermati anche per questo post Covid” ci rivela Luca “l’unica cosa a essere cambiata quest’anno è la tipologia di turismo: se di solito la percentuale di stranieri è dell’80%, adesso la nostra clientela è soprattutto italiana, ma per noi rappresenta un’ulteriore e stimolante sfida. Diciamo che la decisione di riaprire è anche un voler rilanciare: seminare oggi per raccogliere domani”.

Oltre alle proposte pranzo e cena, al Signum si può usufruire del bistrot aperto tutto il giorno dalle 12 alle 23. A completare l’offerta l’hotel boutique di charme con 30 camere e la Spa geotermica.