La Sicilia si conferma, ancora una volta, palcoscenico privilegiato del vino mondiale, luogo in cui storia e identità si intrecciano con una vocazione internazionale che affonda le radici nel tempo. In questo scenario, la città di Catania ha accolto una delle competizioni enologiche più prestigiose, il Concours Mondial de Bruxelles – Sessione Vini Dolci, Fortificati e Ossidativi, che in un ideale abbraccio si è intrecciato con un’altra manifestazione dal respiro globale: gli Etna Days 2025, giunti alla quarta edizione. La scelta della Sicilia è densa di significato: un patrimonio vitivinicolo che dal Marsala, passando per Passito di Pantelleria e Malvasie delle Lipari, fino ai Moscati di Noto e di Siracusa, racconta l’indissolubile legame tra natura e sapere umano, tra la forza dei terroir e la dedizione dei viticoltori.
In questo scenario, la giornata del 18 settembre ha offerto ai giurati del Concours un’esperienza di straordinaria intensità. Dopo la sessione di degustazione ospitata all’Hotel Nettuno, la delegazione si è spostata a Milo, presso la storica azienda Barone di Villagrande. Qui, tra vigneti e natura vulcanica, i partecipanti hanno assaporato le raffinate sfumature delle Malvasia delle Lipari, in una visita che si è trasformata in un vero laboratorio a cielo aperto. Da lì, l’ascesa sull’Etna fino ai crateri ha regalato un’esperienza immersiva e suggestiva, preludio al Walk Around Tasting delle 16:30 al Picciolo Etna Golf Resort & Spa, con oltre 500 etichette e 90 cantine aderenti, alla presenza di 70 opinion leader provenienti da tutto il mondo, tra stampa qualificata, buyer ed operatore del settore. A suggellare il viaggio, una magnifica cena sulle terrazze della struttura: un momento di rara magia, sospeso tra i profumi della cucina siciliana, la luce del tramonto e la maestosità del vulcano.
“La quarta edizione di Etna Days rappresenta per il Consorzio un appuntamento strategico di straordinaria rilevanza – sottolinea Francesco Cambria, Presidente del Consorzio Etna Doc –. La concomitanza con il Concours Mondial de Bruxelles e la presenza dei giurati sull’Etna ci riempiono di orgoglio. È un’opportunità unica per promuovere i nostri vini e ribadire il ruolo centrale del vulcano nel panorama enologico internazionale”.
Nella giornata conclusiva del Concours (oggi, 19 settembre) l’Hotel Nettuno e la città di Catania hanno reso omaggio ai giurati e alle delegazioni presenti, con un tributo che va oltre il protocollo, rinnovando quel senso di ospitalità profonda che appartiene alla tradizione siciliana. “L’Isola, con le sue storiche denominazioni e la straordinaria varietà dei suoi vini, rappresenta una tappa fondamentale per il nostro concorso – ha sottolineato Quentin Haveau, Direttore del Concours Mondial de Bruxelles -. L’accoglienza ricevuta e la possibilità di scoprire così da vicino il patrimonio vitivinicolo confermano la dimensione internazionale del nostro progetto”.
Il programma si concluderà alle ore 18 con una masterclass organizzata dal Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia e ospitata in un’azienda del siracusano. A guidarla sarà l’enologo Maurizio Maurizi, che condurrà i presenti un percorso interamente dedicato ai Moscati di Noto e di Siracusa. Un momento di approfondimento tecnico e degustazione che permetterà di esplorare due denominazioni storiche che, insieme al Passito di Pantelleria e alla Malvasia delle Lipari, rendono unica la produzione siciliana nel panorama mondiale dei vini dolci, fortificati e ossidativi. “Raccontare i Moscati di Noto e di Siracusa significa entrare nel cuore di due denominazioni storiche, custodi di una tradizione che ha contribuito a plasmare l’identità enologica della Sicilia. La loro unicità conferma la straordinaria capacità dell’isola di esprimere vini dolci, fortificati e ossidativi di assoluto valore internazionale”.
Con la sinergia tra il Concours Mondial de Bruxelles e gli Etna Days, la Sicilia ribadisce dunque la propria centralità nel Mediterraneo del vino, confermando ancora una volta la capacità di attrarre l’attenzione dei più autorevoli esponenti della critica enologica globale e trasformando ogni appuntamento in una leva di valorizzazione culturale, economica e internazionale.
