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Rucola della Piana del Sele IGP e Olio EVO Sicilia IGP entrano in Origin Italia

Continua a crescere Origin Italia e lo fa all’indomani della presentazione del 21esimo rapporto Ismea-Qualivita sulla Dop economy che sottolinea come per la prima volta il settore abbia superato i 20 miliardi di euro di fatturato alla produzione. In questa occasione l’Associazione italiana cresce arrivando a rappresentare 77 Consorzi di tutela, due Associazioni di settore e ben oltre il 95% delle Indicazioni Geografiche italiane. I nuovi entrati a far parte dell’associazione, in rappresentanza di due filiere diverse, sono il Consorzio di Tutela della Rucola della Piana del Sele IGP e il Consorzio per la Tutela e la Valorizzazione Olio Extra Vergine di Oliva Sicilia IGP

“I numeri della Dop economy crescono di pari passo con un continuo rafforzamento del sistema dei Consorzi di Tutela che come associazione rappresentiamo – commentaCesare Baldrighi, Presidente di Origin Italia – anche in questo senso l’Italia è un modello a livello comunitario perché grazie a questa rete abbiamo maggiore peso circa lo sviluppo delle politiche e delle scelte strategiche del settore, ne è conferma il ruolo fondamentale che abbiamo rivestito come Origin Italia nell’ambito del percorso che ha portato alla Riforma delle IG”.

La Rucola della Piana del Sele IGP arriva dalla Campania, dalla provincia di Salerno in particolare. Pur essendo tra le più giovani IG italiane, in realtà è un prodotto con una storia millenaria: si hanno già nel periodo medievale nelle Opere mediche attribuibili alla Scuola medica salernitana e in particolare a Costantino l’Africano (1025-1087), medico cartaginese giunto a Salerno nel 1077. L’importanza di questa produzione ha trovato conferma nei secoli successivi, fino alla larga diffusione avvenuta a partire dagli anni Ottanta del Novecento. In poco tempo questa IGP sta registrando numeri di crescita impressionanti a conferma del ruolo fondamentale del marchio. “Nel giro di qualche anno potremmo portare il nostro prodotto a essere tra le prime IG italiane per volume di affari e produzione – spiega il Presidente del Consorzio, Vito Busillo – ma soprattutto puntiamo sull’IGP per stabilire una sorta di contratto di fiducia con il consumatore perché dietro alla certificazione, oltre alla garanzia del prodotto, c’è tutto un valore sociale, etico e naturalmente di qualità”.