Catarratto e Nerello Cappuccio spumantizzati nelle due diverse versioni (bianco e rosè): una coppia di prodotti di nicchia realizzati per completare la linea Mirantur. L’enologo Nicola Colombo: “Si tratta delle prime due bollicine di montagna di Serafica che, ad oggi, rappresenta l’unica azienda a produrre due vini da uve di Nerello Cappuccio”
Nicolosi, Lunedì 5 dicembre 2022 – La Sicilia, terra di vino che, proprio qui sull’Etna, si è riscoperta territorio d’eccellenza per la produzione di spumanti. Negli ultimi anni la cultura delle bollicine è infatti cresciuta in maniera esponenziale, diventando, oggi più che mai, elemento di richiamo per winelover da tutto il mondo, sempre più esperti e già pronti ad affrontare nuove sfide enoiche.
Affascinata dall’arte spumantistica, Serafica Terra di Olio e Vino ha iniziato a sperimentare e indagare nuove produzioni, dando vita ai Mirantur Spumanti Bianco e Rosè: Catarratto e Nerello Cappuccio spumantizzati secondo il metodo tradizionale Charmat lungo.
“Siamo molto emozionati perché giorno dopo giorno aggiungiamo un piccolo tassello nel percorso di crescita della nostra realtà familiare – sottolinea Giuseppe Borzì, responsabile commerciale dell’azienda -. I Mirantur, nella versione spumante, hanno tutta l’effervescenza e l’unicità di due vini che non solo ci rappresentano ma che ci fanno ben sperare per il futuro. Il versante Sud ha un potenziale incredibile e, proprio qui, cerchiamo di convogliare al meglio i nostri sforzi e abilità imprenditoriali”.
Una specializzazione produttiva che si concretizza attraverso un lavoro certosino e di prossimità teso a valorizzare una varietà autoctona dell’Etna che sul versante Sud sembra avere trovato il suo habitat ideale; quel Nerello Cappuccio che Serafica è riuscita, pionieristicamente, a dosare e integrare all’interno di una bollicina unica, declinata anche nella versione con il Catarratto, vertici d’eccellenza della linea Mirantur.
Prodotti e imbottigliati integralmente dalla famiglia Serafica, raccontano la storia di un’azienda che dal 1950 si dedica a Nicolosi, con passione e nel massimo rispetto dei principi della sostenibilità ambientale, alla coltivazione di vigneti e uliveti appartenenti all’agro-biodiversità siciliana, un contesto ideale per praticare una viticoltura di qualità grazie all’esposizione a Sud del Vulcano attivo più alto d’Europa e allo speciale terroir che lo caratterizza.
Una storia di “emigrazione al contrario” quella della famiglia Serafica che inizia nel mondo del vino quando Andrea Serafica rientra dall’America e si dedica alla coltivazione di vigneti. Nel 1976, Nino Serafica realizza il frantoio oleario e, nel 2000, Andrea Serafica re-impianta nuovi vigneti e uliveti. L’anno di svolta è il 2018 quando la nuova generazione Giuseppe Borzì e Nino Serafica realizzano il brand per la commercializzazione dei prodotti aziendali, Maria Ausilia introduce la didattica in azienda e viene acquistato il nuovo frantoio con estrazione a freddo.
“Nonostante sia riconosciuta la vocazione dei territori dell’Etna, ritengo che non sia affatto scontato ottenere un risultato qualitativo di così alto profilo – spiega l’enologo Nicola Colombo -. Con questi due nuovi spumanti, riteniamo di aver esaltato al meglio le caratteristiche varietali di Nerello Cappuccio e Catarratto grazie anche alla rifermentazione con Metodo Charmat Lungo. Siamo certi che questo rappresenta un grande passo non solo per Serafica ma anche per l’intero Sistema Vino dell’Etna, per questo nutriamo grandi aspettative per il prosieguo”.
I vigneti, tutti in regime biologico, allevati a circa 900 metri sul livello del mare, godono di uno straordinario equilibrio grazie all’acidità e alla freschezza, ideali per la produzione di vini spumanti.
Le uve dell’azienda di famiglia danno vita alle prime due bollicine di montagna che completano la linea Mirantur già presente con il Mirantur Bianco 2021 da uve di Catarratto e il Mirantur Rosso 2019 a base di Nerello Cappuccio.
Simone Scarso