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ZeroSprechi: il “food sharing” contro gli sprechi alimentari

ZeroSprechi mette in contatto per donare ciò che non si consuma

Ridurre gli sprechi, favorire la socialità dei cittadini e abbattere l’impatto ambientale delle produzioni: sono questi gli obiettivi di ZeroSprechi; applicazione sviluppata da Deep Lab, una delle aziende che hanno beneficiato del programma “Startup With Ibm” e che mira a dare nuova vita ai prodotti alimentari facilitando lo scambio delle eccedenze tra gli utenti, in un ciclo virtuoso che vede sia chi dona che chi riceve un protagonista attivo della lotta allo spreco attraverso il meccanismo del “food sharing”.

L’applicazione, lanciata al momento sul territorio di Bergamo con un progetto dedicato promosso dal Comune, rappresenta un passo avanti nel progetto Bitgood; iniziativa nata per costruire una cultura del cibo basata sui principi del recupero e del riutilizzo, alla base dell’economia circolare e che ha “dapprima favorito la connessione tra industria della distribuzione ed enti no-profit e ora punta ad ampliare la solidarietà e promuovere l’economia circolare coinvolgendo i singoli cittadini”.

In un anno, il progetto BitGood, di cui ZeroSprechi fa parte, ha permesso di risparmiare 60 tonnellate di CO2. L’applicazione ZeroSprechi può contare sul supporto delle tecnologie cloud di Ibm per consentire il funzionamento del meccanismo di “food sharing”: ogni utente può fotografare il cibo che intende donare, inserire le informazioni necessarie nell’app, come tipologia di alimento e scadenza, e condividerle con la propria rete di contatti. Gli alimenti sono a disposizione gratuitamente per il ritiro di casa in casa oppure in punti di raccolta.